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Livio Tempesta

    Figlio dell’Avvocato Pasquale Tempesta di Guagnano, Ispettore Generale Capo di Pubblica Sicurezza in Vaticano, nacque il 20 novembre 1941 a Roma.

    Dopo gli anni terribili della guerra, arrivarono gli anni di ristrettezze, e lui a quattro anni era un bambino magrolino e con due occhi grandi pensierosi, con aria perennemente assorta, tranquilla, come se seguisse sempre il filo di un segreto pensiero. La sua attenzione si rivolgeva istintivamente alle immagini sacre. Davanti a un crocefisso era capace di restare per ore in silenzio.

     Il 23 dicembre del 1950, Livio si ammalò gravemente di peritonite settica diffusa che come una falce spezzò quell’esile bocciolo non ancora fiorito.

    Fino all’ultimo cercò di infondere coraggio e di tranquillizzare i familiari, ma il giorno dell’Epifania del 1951 il piccolo angelo di bontà era ormai un corpicino agonizzante.

    Le sue spoglie vennero tumulate nella cappella gentilizia della famiglia nel cimitero di Guagnano, divenuta nel corso degli anni meta di pellegrinaggio di tantissimi bambini e scolaresche di tutta Italia.

    Il padre decise di mantenere accesa la fiamma del suo ricordo, fondando nell’Istituto Colonna un premio annuo intitolato a Livio.

     Nacque poi il Centro Apostolato Bontà nella Scuola (Ente Morale D.P.R. 10.02.1964, n° 616) che ogni anno organizza la consegna del premio “Livio Tempesta” con l’intento di diffondere ed esaltare nella scuola la cultura dei valori etici e sociali.

 

  Tratto da un manoscritto di Andrea Tondo

 

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